Mele biologiche e convenzionali: perché le prime fanno più bene?

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A chi non piacciono le mele? Un frutto dolce e succoso, quello decantato da medici e nutrizionisti e che ha ispirato fiabe, miti e leggende.

Ma perché il frutto più buono del mondo fa così bene e quali sono le differenze tra le mele di coltivazione biologica e quelle coltivate in modo convenzionale? Per conoscere la risposta bisogna fare prima una distinzione tra batteri “buoni” e batteri “cattivi” e capire come la varietà e diversificazione dei primi è fonte di beneficio per il nostro organismo.

I batteri “buoni” che fanno bene al nostro organismo.

Tutti noi sappiamo che i batteri sono presenti in ogni cosa che tocchiamo, respiriamo o mangiamo e le mele non fanno eccezione. Questi batteri proliferano nel nostro intestino e lo colonizzano, ma non dobbiamo allarmarci per questo fenomeno, perché è assolutamente naturale.

La salute del nostro intestino, quindi, è favorita dalla presenza del microbiota, più noto come flora intestinale, ovvero l’insieme di microrganismi che vivono in simbiosi con il nostro organismo senza, però, danneggiarlo. Questi batteri “buoni” ci aiutano a smaltire correttamente gli alimenti che assumiamo e impediscono alle cellule patogene di proliferare.

Quando a proliferare sono gli agenti patogeni, il nostro organismo può essere soggetto a intossicazioni alimentari o infezioni ed è per questo motivo che bisogna prestare molta attenzione a ciò che mangiamo, particolarmente quando si tratta di alimenti crudi, come frutta e verdura.

Biologica o convenzionale: qual è la mela più salutare.

Tornando alla nostra mela, ogni volta che mangiamo questo frutto, assumiamo circa 100 milioni di cellule batteriche, presenti nella polpa e nella buccia. A tal proposito, alcuni studiosi e ricercatori austriaci hanno analizzato alcuni campioni di mela, quelle di coltivazione biologica e quelle di coltivazione convenzionale, per scoprire quali tipi di batteri sono presenti e in che quantità.

Dalla ricerca, pubblicata in Frontiers in Microbiology, è emerso che tra le due tipologie di mele esiste più o meno la stessa quantità di batteri. Ma, allora, come mai quelle biologiche fanno più bene? Esiste, infatti, una sostanziale differenza, che non lascia dubbi su quale sia la scelta migliore.

Lo studio ha dimostrato, infatti, che nelle mele biologiche esiste una maggiore varietà di batteri buoni e un’assenza degli agenti patogeni, dannosi per il nostro intestino, come l’Escherichia Coli e la Shigella, la cui presenza è stata riscontrata, al contrario, nelle mele convenzionali.

Nelle prime, quindi, la composizione batterica è maggiormente diversificata e varia e questo fattore impedisce ai batteri “cattivi” di trovare un habitat favorevole per moltiplicarsi e proliferare.

Questa ricerca dimostra che le mele di coltivazione biologica contribuiscono alla formazione di colonie di batteri benefici, migliorando lo stato di salute generale del nostro organismo.

Un altro risultato sostanziale emerso dallo studio, suggerisce che il microbiota è maggiormente equilibrato quando il frutto è fresco e conservato in modo corretto.

Quindi, quando si sceglie una mela o un qualunque alimento, è consigliabile orientarsi sui prodotti di coltivazione biologica, piuttosto che su quelli convenzionali. L’azienda di distribuzione di ortofrutta Fratelli Marocca seleziona da sempre le qualità più elevate frutta, in particolare di mele e pere, con un occhio di riguardo ai prodotti di provenienza biologica e della filiera corta.

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