Ci si chiede ogni tanto, per semplice curiosità o per arricchire il nostro bagaglio di conoscenze, il pomodoro è frutta o verdura?
Alcuni sostengono la sua appartenenza alla famiglia dei frutti, altri a quella delle verdure, ma alla base della confusione c’è una ragione. La risposta in realtà è: il pomodoro è entrambe le cose. Ma vediamo insieme perché.
Frutta o verdura: la classificazione del pomodoro.
Chi più di un esperto in botanica sa dirci come classificare le specie vegetali di questo mondo? Tuttavia, anche tra gli scienziati ci sono stati diverbi sulla controversa natura del pomodoro, che ancora oggi è oggetto di discussione. Possiamo però dare intanto una definizione.
Solanum lycopersicum, meglio noto come pomodoro, è una pianta originaria dell’America Centrale. Appartiene alla famiglia delle Solanacee, come le patate, le melanzane e i peperoni.
Tutti noi abbiamo sentito almeno una volta nella vita che le patate o i pomodori, quando sono verdi, non devono essere ingeriti. Questo perché contengono solanina, un alcaloide glicosidico tossico, da cui si ricavano anche alcune droghe farmaceutiche e piante velenose.
La maggiore concentrazione di solanina si trova nelle foglie della pianta (che non sono commestibili) e nelle parti verdi dell’alimento, per cui un pomodoro rosso o una patata gialla possono essere tranquillamente utilizzati in cucina.
A patto che non sussistano intolleranze o allergie, in una dieta alimentare si possono tranquillamente assumere, facendo sempre attenzione a non esagerare con la quantità e con la frequenza. Infatti, a differenza della frutta o della verdura, che è consigliato assumere tutti i giorni e più volte al giorno, con il pomodoro bisogna essere più parsimoniosi.
Ecco che la confusione diventa sempre più grande. Non si assume come un frutto e neppure come la verdura, eppure ha delle caratteristiche botaniche tipiche del frutto, ma in cucina viene etichettato come verdura.
Ma cos’è quindi il pomodoro? Vediamo di capire meglio.
Il pomodoro è un frutto: la definizione botanica.
Un botanico sostiene che il pomodoro è un frutto, senza alcun dubbio. Questa definizione è giustificata dalla natura stessa dell’alimento. Un frutto, come la pera, la mela, la nespola e tutti quelli che abitualmente consideriamo tali, contiene al suo interno dei semi e il pomodoro non fa eccezione. I semi, infatti, danno vita alla pianta, la quale crescendo produce prima dei fiori e, infine, dalla fecondazione dei pistilli, maturano i frutti.
D’altronde, il frutto normalmente si mangia crudo, nonostante alcuni vengano cotti per preparazioni particolari, come le confetture e marmellate.
Il pomodoro, a differenza degli altri frutti, molto spesso si utilizza in cottura, per insaporire i piatti, ma alcune varietà come i datterini o i ciliegini siamo abituati a mangiarli anche crudi.
Il pomodoro è una verdura: la definizione gastronomica.
Uno chef invece dirà che il pomodoro è una verdura. Questo perché si utilizza molto spesso per insaporire alcuni piatti sapidi. Viceversa, la frutta si serve come un dessert.
Il pomodoro, a differenza di molte varietà di frutta, ha un gusto aspro e acido, mentre una mela matura sarà sempre dolce.
L’esempio più tipico è il sugo di pomodoro, che si usa come condimento di pasta, riso, pizza e in moltissime altre preparazioni anche elaborate, a base di carne o pesce.
A crudo, invece, troviamo i pomodori “da insalata”, per condire le insalate o come contorno di una caprese, e i datterini e ciliegini, ottimi sulle frise.
Un dato però è certo. Non troveremo mai il pomodoro in una macedonia, né un frutto in un qualsiasi stufato di verdure.
È qui, infatti, che ha origine il dibattito sulla natura del pomodoro. Ad ogni modo, che sia frutta o verdura ciò che davvero conta è la sua qualità.
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