Grandine e siccità: da Nord a Sud, danni di milioni di euro per il settore agricolo.

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Danni da maltempo e caldo torrido sono all’ordine del giorno e dividono il paese in due, colpendo le produzioni agricole con grandine e siccità da nord a sud.

L’agricoltura è il primo settore colpito e le coltivazioni di frutta e verdura sono messe a repentaglio: il settentrione aggredito da grandine e alluvioni, il meridione invaso da un clima tropicale e siccità che non lasciano scampo.

Si stimano danni economici di milioni di euro per le aziende agricole, dal Trentino alla Sicilia, che dall’inizio dell’anno hanno dovuto fare i conti con gelo, trombe d’aria, grandinate anomale e siccità al sud.

Basandosi sui dati rilasciati da Eswd (European Severe Weather Database), Coldiretti ha precisato che la nostra penisola, già a metà luglio, ha registrato oltre 426 eventi estremi che hanno duramente colpito la produzione agricola. Questi agenti atmosferici, dalle grandinate feroci alla siccità estrema, possono mettere seriamente a rischio la prossima raccolta.

Secondo l’analisi di Coldiretti grandinate, nubifragi, trombe d’aria si sono abbattute nei territori del nord a macchia di leopardo, in un periodo molto delicato per le coltivazioni agricole e per la raccolta di frutta, verdura e cereali. Se persiste il maltempo, anche la vendemmia che, in molte regioni, inizia già ad Agosto, corre seri rischi.

Particolarmente la grandine, che ha colpito principalmente le regioni del nord, ha causato ingenti danni e distrutto il lavoro di un intero anno.

Gelate, trombe d’aria, grandine al nord, siccità al sud: i danni registrati.

Tra le regioni più colpite vediamo la Lombardia, nel mantovano, in cui sono stati sterminati interi campi di mais e soia; il Piemonte, nel torinese, i chicchi di grandine grandi quanto palle da tennis hanno distrutto campi e serre; nel Veneto, intere piantagioni di tabacco nel veronese sono state attaccate da grandinate feroci; serre e rustici nel trevigiano crollate da violente trombe d’aria.

Anche al sud la situazione non è delle migliori. Questa volta antagonista è il caldo torrido persistente e la conseguente siccità. Incendi esplosi dall’Abruzzo, alla Puglia, alla Sardegna, con temperature di 2,18 gradi in più rispetto alla media stagionale, segnando un record storico che non si registrava da circa due secoli.

Rincaro dei prezzi: già a marzo +3,6%.

Danni, quindi, pari a circa 14 miliardi di euro in un decennio che coinvolgono il settore agricolo. Inoltre, si registrano conseguenze trasversali che investono l’intero indotto, dalla distribuzione, alla vendita di ortofrutta, alla ristorazione.

Le conseguenze si riversano, naturalmente, anche sui consumatori. Secondo Coldiretti, a marzo, si registrava un rincaro dei prezzi della frutta pari a + 3,6%. L’ analisi è effettuata sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione di marzo.

A gravare ulteriormente sul prezzo e che colpisce l’economia su larga scala, la chiusura delle ristorazioni. Particolarmente durante lo scorso anno, si sono registrati cali rilevanti, rispetto all’anno precedente, nell’ambito della vendita di prodotti freschi e deperibili.

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